«Stanno uccidendo il referendum». Acqua Pubblica ricostruisce la scena del crimine davanti all’Authority

Ancora una volta ci troviamo difronte a notizie che i media cercano di nascondere totalmente, ma la popolazione non ci sta, la diffondo perché dovrebbe avere il giusto rilievo nazionale, visto che mostra quanta voce i partiti vogliano effettivamente dare ai cittadini e cioè zero! M.C.

Gli attivisti del Coordinamento Romano Acqua Pubblica hanno organizzato settimana scorsa la ricostruzione della scena del crimine dell’omicidio dei referendum davanti alla sede romana dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. In questi giorni infatti l’Authority sta varando la nuova tariffa idrica che cancellerà di fatto i risultati dei referendum del giugno 2011 reinserendo sotto mentite spoglie il profitto garantito per i gestori abrogato dal voto della maggioranza degli italiani.

I manifestanti hanno portato striscioni, sagome raffiguranti i cittadini che hanno votato per l’acqua pubblica nel 2011, oggi minacciati dal crimine che l’Autorithy sta tentando di compiere in barba alla volontà popolare. La mobilitazione contro la nuova tariffa idrica andrà avanti ad oltranza e in tutta Italia, a partire dalla Manifestazione Nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua svoltasi ieri a Reggio Emilia.

“Quella di oggi è solo la prima di una serie di iniziative per ribadire con forza che il voto degli italiani non è stato uno scherzo e che ogni tentativo di annullarlo troverà una mobilitazione sociale diffusa pronta a contrastarlo. Indietro non si torna”.

E ieri sfilano in 1000 per le strade di Reggio Emilia:
Da tutta Italia in corteo per ribadire l’esito del voto popolare del giugno 2011. Presenti decine di sindaci della provincia emiliana dove si raggiunse il 65% di affluenza. “Il servizio idrico a Iren è in proroga da un anno, questa città dia l’esempio e diventi come Parigi e Berlino”
Ora i comitati per l’Acqua Bene Comune di tutta Italia ci riprovano, scendono in piazza, e reclamano a gran voce il rispetto dell’esito referendario. Questa volta non a Roma, come sarebbe stato prevedibile, ma a Reggio Emilia. Il motivo? spiega uno degli organizzatori, Tommaso Dotti – La capitale francese, sede delle maggiori multinazionali dell’acqua, ha deciso nel 2009 di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico. L’affidamento della gestione del servizio idrico a Iren è in proroga da più di un anno. E’ il momento di prendere una decisione sul futuro dell’acqua nella nostra provincia. Chiediamo al nostro sindaco Delrio di rispettare la volontà popolare”.
Per questo hanno sfilato in mille, attraversando il centro città con un corteo festoso e colorato di azzurro. Dietro al furgoncino con le bandiere dell’acqua, un lunghissimo striscione portato da 45 donne e uomini con fascia tricolore, tanti quanti i sindaci di tutta la Provincia di Reggio. “Ogni sindaco porta al collo un cartello con le percentuali record di affluenza al voto per il referendum sull’acqua”. Arrivati di fronte al Municipio i manifestanti hanno chiesto come regalo di Natale la ripubblicizzazione del servizio idrico e appeso al grande albero di Natale della piazza le loro bandiere azzurre. “Reggio sia la prima città italiana assieme a Napoli dove l’acqua sarà finalmente bene comune, dopo seguiranno tutte le altre. I drappi azzurri sull’albero ricorderanno a chi ci amministra il nostro voto

Ricordo anche l’articolo che vede pure a Torino la sopraffazione sfacciata del PD con la giunta Fassino all’esito del referendum: >> CLICCAMI <<

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Fonte: http://www.ciaccimagazine.org/

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