Parma: in centro parte la differenziata e in 15 giorni arriva al 67%!

Parma: in centro parte la differenziata e in 15 giorni arriva al 67%!

 

 

 

 

 

 

 

Notiamo uno strano silenzio dei media su come stia andando a Parma con la nuova giunta del neonato MoVimento 5 Stelle, dopo tutta l’attenzione sollevata sui dubbi di inizio mandato, adesso, aleggia un grande silenzio su come vengono dissipati quei dubbi:

Parma centro al 67% di differenziata: 15 giorni per centrare l’obiettivo di legge

Ci siamo sentiti raccontare fino allo sfinimento che per applicare la raccolta differenziata e portare la percentuale di riciclo a certi livelli fossero necessari anni e anni di intenso e faticoso lavoro. Senza alcuna certezza del risultato. Era quello il motivo per cui era necessario il forno inceneritore, troppi rifiuti. Invece sono bastati 15 giorni di applicazione del nuovo sistema nella zona 0, la zona ritenuta più difficile e scabrosa per il ristretto spazio di manovra presso le case e le strade. Quindici giorni avviati non senza difficoltà, visto che quando si tratta di modificare abitudini consolidate c’è una fase di avvio e di rodaggio che frena il processo.

Ma un dato è certamente scontato. La raccolta differenziata porta a porta funziona, dà subito risultati eclatanti e rimanda al mittente le critiche dei detrattori incalliti. In tutta Italia la raccolta porta a porta è il miglior sistema per raggiungere in poche settimane livelli di intercettazione che veleggiano verso il 70% e oltre. La prima schermata dei risultati raggiunti fa emergere questi dati. La frazione organica intercettata è imponente nella quantità e sicuramente anche nella qualità visto che si tratta di una raccolta dedicata. Cala la produzione di rifiuto pro-capite, segnale che indica che una corretta gestione dei rifiuti induce a comportamenti virtuosi e maggiormente coscienti.

Ci sono ancora ampi margini di miglioramento: il 33% di frazione residua è ancora una percentuale troppo alta che va sicuramente ridimensionata. Ma la direzione è tracciata. Il sistema è da mettere a regime. E’ il dato del centro è anche “puro”, nel senso che non sono stati considerati i centri di raccolta. L’intera città deve andare in fretta verso un unico sistema uniforme di porta a porta puntuale, con la maggior raccolta separata per frazioni possibile.

Un particolare indirizzo va sviluppato sul filone delle plastiche eterogenee. Sono materiali che oggi vanno a incenerimento o discarica, che in altri territori vengono utilmente recuperati e riciclati, vedi l’esempio della Revet in Toscana. Certamente anche la filiera produttiva deve dare il suo contributo smettendo di immettere al consumo materiali non facilmente e completamente riciclabili e compostabili. Con questa direzione di marcia l’inceneritore è inutile e inservibile, non ha carburante sufficiente. Chi lo salverà dall’inedia?

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
Fonte: www.24emilia.com

Da notare oltretutto, sempre a proposito di Parma come viene passata sotto silenzio anche la notizia del ricorso presentato in cassazione dalla Procura che resta convinta di poter dimostrare che l’inceneritore è nato fuorilegge:
Il procuratore capo di Parma Gerardo Laguardia rilancia ancora una volta la sua richiesta di sequestro del cantiere del Paip, depositando il ricorso alla Corte di Cassazione. L’inceneritore di Parma, dice, è frutto di una operazione corruttiva che ha caratterizzato il progetto fin dal suo nascere, toccando proprio i funzionari che dovevano prendere decisioni fondamentale per l’avvio del cantiere. Il ragionamento della procura è semplice: se i giudici hanno riconosciuto che la corruzione è stata il leit motiv del processo autorizzativo, addirittura affermando che Iren ha utilizzato cospicue somme di denaro per raggiungere i suoi scopi (l’ok al forno), è tutto il procedimento del polo ambientale di Ugozzolo ad uscirne azzoppato e intriso di illeciti che ne mettono in dubbio la stessa liceità.
In altre parole, se ho utilizzato un sistema illecito per ottenere una autorizzazione, come posso dire che l’autorizzazione è valida a prescindere? Ancora più semplicemente. Se per ottenere la patente corrompo il commissario d’esame, come si fa a sostenere che comunque io so guidare? Non andrebbe rifatto l’esame? Non andrebbe bloccato il mio accesso alla vettura fino a quando non posso dimostrare di essere davvero capace di condurre un mezzo senza l’aiuto della bustarella?

Fonte: gestionecorrettarifiuti.it

 

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