Elezioni: la parola d’ordine è frammentare l’elettorato e depotenziare il MoVimento 5 Stelle?

Elezioni: la parola d’ordine è frammentare l’elettorato e depotenziare il MoVimento 5 Stelle?

Ecco la storia di tre settimane che hanno intortato gli elettori italiani e cambiato la scena politica, in funzione di un futuro governo già scritto da tempo.

 

Se si prova a guardare l’incredibile evoluzione politica del nostro Paese nell’ultimo mese e mezzo, come se si stesse affacciati ad una finestra a grande distanza, si coglie un andamento che lascia presumere un disegno. Troppo complottista? Semplicemente, è implausibile che una simile rapidissima concatenazione di eventi possa essere casuale vista la posta in gioco. Vediamo.

 A metà Novembre, il panorama politico che si andava delineando era il seguente: presenti sulla scena due sole forze, il PD e il Movimento 5 Stelle. Il PDL era infatti crollato a percentuali ad una cifra con l’annuncio del ritiro di Berlusconi (24 Ottobre) e le liti interne, l’IDV dissolta in pochi giorni dopo la puntata di Report (28 Ottobre), la Lega travolta dagli scandali. Il M5S invece, sull’onda dell’inaspettato successo in Sicilia, a metà novembre superava il 20% dei consensi diventando il secondo partito della nazione el’unica opposizione a PD/Monti nel Paese.

Ora seguite il timing. Il 6 Dicembre inaspettatamente Berlusconi annuncia la sua candidatura a premier per il centrodestra. Nelle due settimane successive imperversa su tutte le televisioni, mentre i sondaggi provvedono a mostrare un PDL in risalita e i commentatori vicini al PD gettano l’Italia nel panico paventando una nuova vittoria del Berlusca […]. Sotto Natale il Paese è brasato nel terrore al punto giusto.

Il 21 Dicembre Monti presenta le sue dimissioni da premier, il 28 la nuova candidatura con la sua lista personale. Il giorno successivoIngroia scende in campo con Rivoluzione Civile. A meno di due mesi dalle elezioni, e nel giro di tre settimane il panorama politico viene sconvolto alla radice.

I sondaggi seguenti dipingono quindi tutt’altro andazzo: l’elettorato, prima concentrato su due forze sole -più una vasta parte di astenuti-, si affretta ad accattarsi il nuovo che avanza e si frammenta per tutto l’arco politico. Sempre secondo i sondaggi ovunque opportunamente sbandierati, il PDL riprende fiato, in tanti appoggiano Monti che ci “salva da Berlusconi per la seconda volta, Ingroia recupera voti nella sinistra astensionista e fa anche da civetta a elettori grillini incerti, e il Movimento 5 Stelle viene finalmente depotenziato: da unica proposta alternativa, a “uno dei tanti”. Era proprio questo infatti l’obiettivo a cui è servito lo spiegamento di forze di cui sopra.

Tre settimane appena, per diluire l’unica opposizione concreta al progetto politico a cui andiamo incontro. Sì, perché c’è anche quello, bello e pronto. Infatti, il problema era proprio l’impossibilità di formare il futuro governo già in programma: PD primo partito con Monti premier, o comunque con il prosieguo del programma Monti. E’ il governo che ha ordinato l’Europa, quello che s’ha da fare, come già accaduto in Grecia peraltro. A Novembre non esisteva un alleato conseziente per il PD, oggi esiste, ed è il partito di Monti stesso. Il resto è frammentato ovunque. Mission accomplished.

Fonte: http://crisis.blogosfere.it/2013/01/elezioni-politiche-parola-dordine-frammentare-lelettorato.html

C’è anche da aggiungere che la campagna elettorale del MoVimento 5 Stelle non è ancora cominciata e pare si stiano preparando a qualcosa di grosso. Fra pochissimi giorni infatti partirà il tour di campagna elettorale di Beppe Grillo e fonti attendibili promettono che sarà una speciale grossa sorpresa per tutti… del resto non c’è nemmeno da stupirsi che questa promessa verrà mantenuta.
Orecchie all’erta quindi! Potrebbe esserci un altro ‘boom’ imminente.

Mario Cabiddu

 

 

 

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