Materiale informativo

REDDITO DI CITTADINANZA IN SARDEGNA
è legge dal 2005
ma chi ha governato la Regione in questi 10 anni
l’ha “dimenticata” in un cassetto!
…non hanno mai redatto il
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE.
Perché continuare a farci prendere in giro
da chi ci governa e ci ha governato?
Questa è una battaglia per la dignità!
FACCIAMOLO NOI!
Istituito con la legge regionale n°23 del 23 dicembre 2005, art.33, comma 2, il reddito di CITTADINANZA in SARDEGNA non è mai stato attuato, non essendo mai stato adottato un regolamento di attuazione. Lo scopo del Comitato Spontaneo Civico “Reddito di Cittadinanza in Sardegna”, nato il 18 Gennaio 2016, è principalmente quello di informare i concittadini sull’esistenza di un diritto nascosto e negato ai sardi per oltre 10 anni, l’ennesimo.
Con una petizione chiediamo pertanto che venga tempestivamente adottato un regolamento di attuazione che riprenda i criteri del disegno di legge nazionale
n°1148 del 29 ottobre 2013 conforme al REDDITO DI CITTADINANZA EUROPEO e che quindi la regione ponga in essere, nei confronti del governo centrale, tutte le azioni necessarie affinché questa proposta di legge venga celermente approvata. Sarà quindi proposto alla Regione Sardegna un regolamento realizzato dal basso sulla base di quanto contenuto nel disegno di legge sopra citato. www.rdcsardegna.com


La Legge Regionale 23 del 2005 con l’articolo 33, recependo la direttiva europea che lo auspica per gli stati membri, istituisce finalmente anche in Sardegna il Reddito di Cittadinanza come strumento di lotta contro l’esclusione sociale e la povertà. Il problema è che per dare attuazione a questa legge si devono determinare i criteri di accesso tramite apposito provvedimento legislativo, ma le giunte governanti si son sempre dimenticate di emanarlo, così i 90 giorni di tempo sono diventati 10 anni di silenzio complice. In Europa nel 2016 solo l’Italia non possiede il Reddito di Cittadinanza. Fino all’anno scorso anche la Grecia, ma adesso siamo proprio rimasti soli.
Secondo i dati ISTAT, sono circa 108mila le famiglie che nella nostra regione si trovano in stato di povertà relativa. Solo nella città di Cagliari più di 7mila persone versano in stato di grave indigenza. L’incidenza della povertà nella nostra regione è del 15%, meno del resto del Mezzogiorno (21%) ma ben al di sopra della media italiana (10,3%). La Sardegna – sempre secondo l’Istat – è inoltre la regione italiana in cui nel giro di un anno è aumentato maggiormente il rischio di povertà o di esclusione sociale: + 5,5 punti percentuali (era pari a 32,2% nel 2013, è salito al 37,7% nel 2014), senza tenere in considerazione il conseguente e sempre crescente spopolamento;
Nel proprio “Report su povertà ed esclusione sociale” presentato a Cagliari il 24 novembre u.s., la Delegazione Regionale della Sardegna Caritas sottolineava:
La Caritas, inoltre, ritiene fondamentale che il legislatore regionale dia seguito a un’opera di “manutenzione normativa” in tema di politiche sociali, rendendo ad esempio esecutivi gli articoli 33 e 34 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23, i quali stabiliscono: l’istituzione del «reddito di cittadinanza» (previsto dall’art. 33, e che potrebbe essere armonizzato con le indicazioni fornite a livello nazionale dal REIS) e l’istituzione, «presso la Presidenza della Regione, [dell’] Osservatorio regionale sulle povertà» (art. 34). Quest’ultimo, in particolare, non dovrebbe ridursi a un inutile e ridondante strumento quanto diventare invece luogo di confronto aperto e scambio di esperienze utili in tema di osservazione del disagio e di adozione di forme innovative e integrate di contrasto alle povertà.

Ecco l’estratto della Legge Regionale della Sardegna n°23/2005:
Art. 33 Misure di contrasto della povertà e reddito di cittadinanza
1. Nell’adempimento delle proprie funzioni di programmazione, indirizzo e controllo, la Regione adotta politiche ed interventi specifici di contrasto dell’esclusione sociale e della povertà, promuovendo il coordinamento degli strumenti e delle azioni regionali e locali in ambito sociale, scolastico e formativo, di inserimento lavorativo ed abitativo.
2. La Regione istituisce il reddito di cittadinanza, quale forma specifica di intervento contro l’esclusione sociale e la povertà, che i comuni adottano a favore di cittadini residenti in Sardegna da almeno ventiquattro mesi, valutabile sulla base di criteri da normare con apposito provvedimento legislativo entro novanta giorni.

Il Friuli Venezia Giulia possiede una legge analoga a quella sarda, unica Regione d’Italia ad averlo istituito ed averne dato anche attuazione.
Nei fogli che troverete di seguito vogliamo fare una semplice provocazione, abbiamo allegato (riscritto da noi e copiando i criteri dal Friuli), il Regolamento del Reddito di Cittadinanza in Sardegna, come traccia per dimostrare che 10 anni di inattività sopra la povertà e l’esclusione, dei cittadini sardi che vivono situazioni di disagio, sono la chiave di lettura delle priorità dei partiti politici che hanno da sempre governato quest’isola, destra, sinistra ed i loro alleati, ci sono passati tutti.
Non è difficile, nell’era del copia incolla, noi non ce ne vergogniamo e non ci sentiamo inferiori a nessuno, soprattutto perché copiare non è una cosa da demonizzare quando lo si fa perché apprendiamo e replichiamo l’esperienza di chi ci è già passato. E’ stato usato quello pur non rispettando i criteri che secondo noi sarebbero più validi perché è l’unico esempio esistente a livello regionale. Infatti non spetta a noi farlo, ci sono persone pagate profumatamente da tutti per farlo, vogliamo solo che venga rispettata la legge! Questa è una battaglia di civiltà e di consapevolezza. Vigileremo perché la propaganda di facciata sulla pelle dei sardi finisca una volta per tutte.

Scarica il documento completo  in PDF:

Presentazione con demo di un Regolamento Reddito Sardegna

Alcune precisazioni:

1) La petizione ha un testo chiaro ed è l’unico testo di riferimento per l’azione.
L’azione è la petizione in cui chiediamo il rispetto della legge, che già è una legge regionale e quindi NON E’ UNA LEGGE DI BANDIERA ma è una Legge Regionale DELLA REGIONE SARDEGNA. Nel dettaglio la petizione chiede il rispetto del comma 2 dove si specifica che i criteri appunto andrebbero normati con apposito provvedimento.

La petizione è uno strumento di democrazia diretta in mano ai cittadini e l’azione vuole solo far partecipare ed avvicinare le persone, come sempre alla vita politica ed alla corretta informazione. Chi vuole la appoggia e la porta avanti, chi non vuole non lo fa… esattamente come deve essere quando la partecipazione è LIBERA nella coscienza di ciascuno in quanto cittadino consapevole.

La petizione è scritta nel foglio pdf apposito. In questo dove è possibile leggere un regolamento è solo un volantino informativo per mostrare nel dettaglio di cosa si parla e cosa stiamo chiedendo. Entrare nel merito dei parametri e in quel regolamento non ha alcun senso ed è un errore. Si prega di interpretarlo quindi come tale, come informazione essenziale per far sapere ad un cittadino che quando c’è volontà politica le cose si possono attuare, ma che le giunte sarde hanno ben pensato di evitare pressoché in qualsiasi cosa. E’ ora di smetterla.

La legge regionale della Regione Sardegna 23/2005 esattamente all’articolo 33 è la legge di principio che istituisce il Reddito di Cittadinanza in Sardegna ed è già valida ed è quindi un diritto dei sardi già in essere, ma che non viene rispettato e ci viene negato da 10 anni.

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