Quando la superbia supera l’anarchia – fluoro tossico contro le carie

 

 

 

 

 

 

 

Fare informazione è da anarchici? …bella domanda eh?
Specialmente se le informazioni che divulghiamo sono spudoratamente fasulle.
Questo mi fa sorgere molti quesiti di stampo filosofico, sociale e politico.
Ci sono sedicenti anarchici che sono da sempre contro il sistema attuale politico, le rappresentanze partitiche e in definitiva per il rifiuto del voto.
Condivisibile finché si rimane nel filosofico e nell’utopico.
Si direbbe però, che un anarchico, che diffonde informazioni sugli altri movimenti politici e partiti, in realtà non stia facendo ‘anarchia’.
La ragione sta nel principio secondo cui ogni testa si autogestisce e così deve essere anche nell’informazione, nessun anarchico che si rispetti dovrebbe volere la pappa pronta indotta seppure da un post dell’amico anarchico.
Ci dovrebbero infatti essere solo fonti di informazione di soli fatti ufficiali e l’anarchico dovrebbe potersele scegliere indipendentemente e anzi… dovrebbe rifiutare il messaggio altrui e pensarsene uno suo. L’anarchico per intenderci, è libero anche di non volersi informare.
Passare delle informazioni contro movimenti e partiti per cercare di convincere persone a non andare a votare è piuttosto anti-anarchico, comunque in totale incoerenza con il pensiero anarchico. Chi vuole votare deve poter essere lasciato in pace senza induzioni di informazione deformata dal passaparola di più teste e testate più o meno inaffidabili.
Praticamente si può considerare come un mezzo usato con la giustificazione del fine.
Esattamente l’opposto della cultura anarchica.
In pratica per curare la carie l’anarchico superbo usa un fluoro tossico e curando la carie uccide il paziente.
Non si può passare dal voto al non voto nel giro di una votazione per pochi semplici motivi:

– I candidati perlomeno si autovoteranno e in italia i ‘non-voti’ non vengono minimamente presi in considerazione (La politica si occupa anche di chi non si occupa di politica).

– Per arrivare a promuovere il non-voto con efficacia serve un cambiamento culturale.
I pochi che capiscono la portata di questa frase intuiranno subito che è una cosa che si fa a piccolissimi passi e anno dopo anno e possibilmente per decenni o secoli fino ad ottenere un cambiamento radicale rispetto all’inizio, questo potrebbe essere il sentiero che porta all’evoluzione anche in tal senso. Non stiamo più come nel medioevo, infatti.

– Non votare è una scelta di non farsi rappresentare, ma quindi come ci vogliamo gestire?
Non si può passare all’autogestione dell’individuo senza avere un passaggio intermedio in cui la cosa pubblica è perlomeno gestita da molti, se non da tutti e cioè una gestione dal basso con una sommatoria decisionale dei cittadini. Quindi decisioni condivise e discusse dal più ampio numero di persone coinvolte in questa ‘cosa pubblica’.

– Il resto del mondo è diviso in nazioni con una gestione rappresentativa dello stato. Come l’Italia adesso, ma più o meno democratici. I sistemi si cambiano localmente per comunione di territorio, cultura, lingua e tutti i fattori che hanno unito i paesi e le nazioni.
Perciò un cambiamento globale contemporaneo ed immediato è fuori discussione.

In conclusione di queste riflessioni, fare disinformazione o informazione per qualsivoglia idea anarchica del non-voto è incoerente con se stessa e il peccato è sempre la superbia.

La carie fra i litiganti cresce e gode, perciò dovremo passare presto alla dentiera.
Farsi portavoce della Verità con la lettera maiuscola è sempre sbagliato.
Farsi giornalisti o avvocati per le cause perse solo per danneggiare tutti è una cosa già vista con Bertinotti che si è autodistrutto come i messaggi dell’ispettore gadget.

P.S. non entro nel merito delle notizie false perché non c’è bisogno, se ne sentono di tutti i tipi ultimamente ma, ovviamente, la mia questione è aperta interamente sul fatto se sia corretto o no fare informazione di questo tipo gettando merda sugli anarchici perbene.

 

 

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